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Da qui vi terremo aggiornati sulle mostre, le uscite editoriali e le produzioni dedicate all’opera di questa artista che, se a livello internazionale è ormai riconosciuta da tempo, in Italia resta argomento per specialisti. Potete nel frattempo navigare dal menu.
La prima volta che ho incontrato Claude Cahun è stato a Nantes, nel 1994.
Al Musée des Beaux-Arts, mentre lavoravo a una mostra sul barocco bolognese, curiosando tra gli uffici del museo, la mia attenzione è finita su una scrivania zeppa di manoscritti, schede, appunti, dai quali spuntava un volto, un primo piano con occhiali da saldatore e foulard al collo, un’espressione contratta e i lineamenti incerti; il funzionario al lavoro mi ha raccontato che si trattava di una fotografia di un’artista di Nantes, di cui però si sapeva molto poco perché tutto era andato ormai distrutto, e quella era una delle rare foto del loro museo che sarebbe stata esposta nella mostra sul surrealismo a Nantes. Forse sarei riuscita ancora a trovare una copia dell’unica monografia di François Leperlier uscita un paio d’anni prima, “Claude Cahun, L’écart et la métamorphose”.
Sfogliare l’opera di questa donna dallo pseudonimo indefinito mi ha condotto in un mondo ricco e inaspettato: uno svelamento ossessivo di mille e pari identità, l’indagare oltre la superficie delle cose, la profonda passione per Suzanne Malherbe (che si firmava Marcel Moore), sua compagna e alleata nella ricerca artistica, la poesia come mezzo e scopo della sua vita.
Da allora mi sono messa alla ricerca di ogni frammento che potesse ricostruire un quadro della sua opera, e più mi inoltravo più mi rendevo conto di quanto materiale fosse ancora nascosto. Il procedere in questa ricerca mi ha permesso di entrare in contatto con chi, in Italia e all’estero si dedica allo studio di Claude Cahun e con artisti che ne fanno fonte di ispirazione. Con il sostegno di WunderKammer | Dislocata, promuoveremo la sua opera con l’intento di realizzare la prima mostra monografica in Italia.
Lucia Biolchini
Tutte le immagini presenti sul sito sono state tratte dal catalogo della mostra “Claude Cahun Photographe” (1995), e dalle banche dati e archivi online del Jersey Heritage Collection.